I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

mercoledì 21 maggio 2014

5. Bernard Welburn.Un soldato inglese ad Agugliano. Luglio 1944. Reperto. Bombardamento della Santa Casa Loreto 5 luglio 1944


Gognometro trovato da Bernard Welburn nei resti di un aereo tedesco caduto nei dintorni di Loreto il 5 luglio 1944 di
Opo aver bombardato Loreto e la Basilica della Santa Casa.



Un bombardamento inspuegabile

"Nella notte tra il 5 ed il 6 luglio verso le 21,30 di quella terribile notte nella cittadina si ode un fortissimo boato: era stato bombardato da parte tedesca il deposito munizioni all’aria aperta alleato sito nei pressi della Stazione Ferroviaria. Un improvviso incendio interessa la campagna circostante Loreto. Poi iniziano incursioni della aviazione tedesca, fortemente contrastate dalla contraerea alleata. La popolazione, che aveva creduto, anche qui,  che con la liberazione tutto fosse passato, di fronte a questi avvenimenti cede quasi subito al panico e non trova altra soluzione che rifugiarsi nei sotterranei dei palazzi e nelle cantine. Cadono spezzoni incendiari sulla Basilica, nella piazza del Santuario; viene colpito il Palazzo delle scuole elementari. Nel vicino sottopassaggio si registrano una decina di morti anche tra i soldati polacchi oltre che tra i civili.
Nella seconda incursione un aereo tedesco è colpito e secondo alcune testimonianze va a schiantarsi sulle falde del Monte Conero. Alle 3,45 una ulteriore incursione porta danni veramente gravi: una bomba colpisce il Santuario della Madonna in particolare la Cupola del Sangallo: va distrutto il ciclo pittorico di  Cesare Maccari, da Siena, con danni ancor più gravi all’altare della Cappella del Seiz dedicata, ironia del destino, alla Germania. La bomba incendiaria appiccò il fuoco che, per essere domato, occorsero 10 ore. Ben presto si formarono lunghe catene umane per passare l’acqua e furono chiamati da volenterosi anche i pompieri di Recanati, che accorsero prontamente. Andarono perduti, per l’incendio, candelabri e gli arredi sacri. L’incursione durò ben cinque ore.

E’ difficile trovare delle spiegazioni a questa incursione aerea germanica. Molto probabilmente si tratto di errori di lancio. Nell’obiettivo di attaccare posizioni alleate, le bombe furono sganciate con poca cura finirono nella città e sulla Basilica: la notte e la reazione contraerea alleata potrebbero essere le sole plausibili giustificazioni di questi danni. " 
Testo tratto da:
 Massimo Coltirnari, Il Corpo Italiano di Liberazione e Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. Il passaggio del fronte -giugno-luglio1944., Roma. Edizione nuova Cultura, 2014, 
Il volume sarà presentato il 12 luglio alla biblioteca L Radoni di Casteferreti, all'innaugurazione della Mostra "Il tempo delle oche verdi"


Post realizzato grazie alla disponIbibilità di

MASSIMO OSSIDI

CENTRO STUDI DI AGUSLIANO E CASTELD'EMILIO

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