Gognometro trovato da Bernard Welburn nei resti di un aereo tedesco caduto nei dintorni di Loreto il 5 luglio 1944 di
Opo aver bombardato Loreto e la Basilica della Santa Casa.
Un bombardamento inspuegabile
"Nella notte tra il 5 ed il 6 luglio verso le 21,30 di
quella terribile notte nella cittadina si ode un fortissimo boato: era stato
bombardato da parte tedesca il deposito munizioni all’aria aperta alleato sito
nei pressi della Stazione Ferroviaria. Un improvviso incendio interessa la
campagna circostante Loreto. Poi iniziano incursioni della aviazione tedesca,
fortemente contrastate dalla contraerea alleata. La popolazione, che aveva creduto,
anche qui, che con la liberazione tutto
fosse passato, di fronte a questi avvenimenti cede quasi subito al panico e non
trova altra soluzione che rifugiarsi nei sotterranei dei palazzi e nelle
cantine. Cadono spezzoni incendiari sulla Basilica, nella piazza del Santuario;
viene colpito il Palazzo delle scuole elementari. Nel vicino sottopassaggio si
registrano una decina di morti anche tra i soldati polacchi oltre che tra i
civili.
Nella seconda incursione un aereo tedesco è colpito e
secondo alcune testimonianze va a schiantarsi sulle falde del Monte Conero.
Alle 3,45 una ulteriore incursione porta danni veramente gravi: una bomba
colpisce il Santuario della Madonna in particolare la Cupola del Sangallo: va
distrutto il ciclo pittorico di Cesare
Maccari, da Siena, con danni ancor più gravi all’altare della Cappella del Seiz
dedicata, ironia del destino, alla Germania. La bomba incendiaria appiccò il
fuoco che, per essere domato, occorsero 10 ore. Ben presto si formarono lunghe
catene umane per passare l’acqua e furono chiamati da volenterosi anche i
pompieri di Recanati, che accorsero prontamente. Andarono perduti, per
l’incendio, candelabri e gli arredi sacri. L’incursione durò ben cinque ore.
E’ difficile trovare delle spiegazioni a questa
incursione aerea germanica. Molto probabilmente si tratto di errori di lancio.
Nell’obiettivo di attaccare posizioni alleate, le bombe furono sganciate con
poca cura finirono nella città e sulla Basilica: la notte e la reazione
contraerea alleata potrebbero essere le sole plausibili giustificazioni di
questi danni. "
Testo tratto da:
Massimo Coltirnari, Il Corpo Italiano di Liberazione e Ancona. Il tempo delle oche verdi e del lardo rosso. Il passaggio del fronte -giugno-luglio1944., Roma. Edizione nuova Cultura, 2014,
Il volume sarà presentato il 12 luglio alla biblioteca L Radoni di Casteferreti, all'innaugurazione della Mostra "Il tempo delle oche verdi"
Post realizzato grazie alla disponIbibilità di
MASSIMO OSSIDI
CENTRO STUDI DI AGUSLIANO E CASTELD'EMILIO
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